#ReviewParty: Queste Gioie Violente - Chloe Gong
Buonasera lettori del mio cuore!
Spero stiate tutti bene! Qui da me si muore di caldo e io sto iniziando a vacillare sotto i gradi che aumentano. Nonostante questo, eccomi pronta a parlarvi di un romanzo che mi è piaciuto davvero moltissimo e di cui vorrei consigliarvi la lettura. Prima, tuttavia, di dirvi cosa penso del primo libro di questa dilogia, ringrazio Ale di Raggywords per avermi inserita nell'evento e Mondadori per la copia digitale!
Spero stiate tutti bene! Qui da me si muore di caldo e io sto iniziando a vacillare sotto i gradi che aumentano. Nonostante questo, eccomi pronta a parlarvi di un romanzo che mi è piaciuto davvero moltissimo e di cui vorrei consigliarvi la lettura. Prima, tuttavia, di dirvi cosa penso del primo libro di questa dilogia, ringrazio Ale di Raggywords per avermi inserita nell'evento e Mondadori per la copia digitale!
Scie rosse serpeggiano per le strade moderne di questa antica metropoli: scie che disegnano sull'acciottolato una ragnatela di vene e, goccia dopo goccia, queste vene precipitavano nelle acque, versando l'essenza di vita della città nella bocca di qualcun altro.
Eccomi qui di nuovo. Quando ho iniziato Queste gioie violente non sapevo esattamente cosa aspettarmi perché il prologo non mi ha convinta del tutto, l'ho trovato prolisso e sebbene ci siano state anche cose terrificanti, non ero certa che il romanzo mi avrebbe convinta. Invece, chiuso il prologo e iniziati i primi capitoli del libro sono stata colta quasi alla sprovvista perché le pagine sono volate una dietro l'altra. Come potete immaginare da voi questa storia è il retelling, in chiave molto più dark, di Romeo e Giulietta. Sebbene questa non sia l'opera che preferisco di Shakespeare, devo ammettere che il modo in cui è stato giostrato questo libro ( e poi il seguito ) mi sono piaciuti molto. Juliette e Roma, questi sono i nomi dei nostri protagonisti, sono ragazzi di club rivali. Juliette è l'erede della gang dei scarlatti, invece Roma è l'erede dei fiori bianchi. Gruppi rivali tra le strade di Shangai.
«Le disgrazie non arrivano mai da sole.»
Morte. Suicidi. Mostri. Questo libro, come vi ho accennato, si è fatto interessante fin da subito. Sebbene io abbia pensato che il prologo fosse lungo, devo ammettere che è servito ai fini della lettura ( per forza, è partito tutto da lì ). Ammetto anche che la tipologia di morte dei vari personaggi mi ha lasciata un leggero brivido, insomma: ho trovato più che naturale che all'interno del romanzo in molti avessero paura. La trama non è affatto banale e trovo che sia anche stata sviluppata in maniera piuttosto intelligente. Non posso dirvi che si tratta del romanzo dell'anno, sia chiaro, ma è sicuramente un retelling scritto BENE E BEN PENSATO cosa che mi è mancata in diversi retelling da me letti. Per essere precisa, mi sono piaciuti così tanto solo quelli della Craig.
" Perché sta accadendo tutto questo? pensò disperata. "Questa città ha commesso peccati così terribili da meritarselo?"
Mi piace pensare che le persone apprezzeranno questo libro ( e il suo seguito ) anche per la caratterizzazione dei personaggi. Non mi soffermo sicuramente solo sui due personaggi principali che, comunque, ammettiamolo, sono con una certa spina dorsale ( al contrario degli originali ), ma anche rispetto a quelli secondari che sono ben integrati all'interno della trama del romanzo, rendendo il tutto ancora più interessante alla lettura: l'autrice ha saputo catturare la mia attenzione e ne sono rimasta piacevolmente colpita. Spesso i libri con tanto hype intorno si rivelano una sorta di specchio per le allodole. Insomma, mi è stato sempre insegnato a non giudicare un libro dalla copertina, però ammetto che quando qualcuno parla di un libro e ci crea dietro un seguito, leggerlo diventa una sorta di ossessione per me. E spesso questo libro non si rivela granché. Sono contenta di dire che questa volta le cose sono assai diverse. Il libro merita DAVVERO MOLTO.
«Non riesco a comprenderlo» mormorò lei. «Mi distruggi e poi mi baci. Mi dai un motivo per odiarti e poi me ne dai uno per amarti. È menzogna o verità? È strategia o è il tuo cuore che cerca di raggiungermi? »
Trovo sia pura poesia il modo in cui le relazioni si vanno a intrecciare, il modo in cui i due protagonisti si scoprono e si riscoprono. Ammetto di aver apprezzato anche la traduzione e l'editing italiano: fatto bene, lascia vedere bene lo stile dell'autrice. Ora mi butto sul secondo volume, subito, di filata: devo sapere come va a finire una delle tragedie più famose del mondo, riadattata in un contesto interessante.
Rimase solo Juliette, a posare una mano su un corpo freddo.Rimase solo Juliette, a vivere con il peso dei propri peccati.
Io vi saluto e vi do appuntamento alla prossima recensione!
A presto,
A presto,
Nia.
4 / 5
(sono Zosma)
RispondiEliminaQuesto libro ci ha messe bene o male tutte d'accordo