#ReviewParty: Il re delle cicatrici - Leigh Bardugo

Buonasera miei lettori e buon 25 Aprile! Dopo una giornata passata in giro è arrivato il momento di parlarvi del capitolo conclusivo della dilogia dedicata a due personaggi del Grishaverse che ho amato anche negli altri libri: Zoya e Nikolai. Prima di dirvi cosa ne penso vorrei ringrazie Ale di Raggywords per avermi inserita nell'evento e la Mondadori per la copia digitale. 




Eccomi di nuovo! Dunque, il cartaceo del romanzo in questione sarà disponibile da domani, ma il libro in formato digitale è uscito settimana scorsa, il 18 se non erro. Non capisco questa scelta, ma non entro nel merito del marketing di cui capisco poco e niente. Come vi accennavo, è il capitolo conclusivo della dilogia e benché questa storia, nella sua interezza, abbia creato diverse spaccature nel fandom devo dire che non mi è affatto dispiaciuta, nonostante diverse scelte molto discutibili dell'autrice. In generale trovo che la Bardugo abbia allungato molto il brodo, tanto da creare discrepanze con i personaggi da ella stessa creati. Si tratta di una certa incoerenza nei comportamenti di alcuni ( Zoya a esempio ). Credo sia un peccato aver perso la presa su questi personaggi, poiché se molto apprezzati si potrebbe poi arrivare a non comprendere le loro scelte e azioni, discostandosi del tutto da loro e dalla storia stessa. In tutta sincerità devo dire che, rispetto al primo libro, c'è stata una caduta a livello assoluto. Io adoro l'autrice, ma ho trovato diverse scelte forzate e inutili ai fini di trama, come se dovesse far succedere determinate cose solo per riempire dei buchi di narrazione quando invece la storia era piena di potenziale ( e lo rimane per la maggior parte del tempo ).

Mi sono piaciuti la traduzione e l'editing. Avendo avuto modo di leggere il romanzo anche in lingua posso dire che è stato mantenuto lo stile e il significato delle parole della nostra autrice. Ho sicuramente apprezzato questo lato della lettura: il buon lavoro fatto sul testo ha reso il tutto godibile e le pagine sono scorse veloci una dietro l'altra, benché i miei stati d'animo siano andati a modificarsi capitolo dopo capitolo. Per quanto il libro mi sia piaciuto, sono rimasta delusa da come sono stati gestiti certi avvenimenti e questo ha reso la lettura un po' meno piacevole del solito.  I personaggi, sebbene sempre ben descritti, a tratti sembrano essere incoerenti con ciò che siamo stati abituati a leggere. Questo andrebbe bene se si trattasse di una loro crescita, ma per certi versi ho trovato avessero una marcia in meno. Comunque non ho potuto fare a meno di versare qualche lacrima, lo devo ammettere. 

Ovviamente vorrei continuare a leggere svariati libri sul grishaverse, per me non sono mai abbastanza, ma questo dovrebbe avvenire a patto che si mantengano certe linee guida. Sicuramente potete apprezzarlo di più se avete anche letto il libro dei santi e VI PREGO, se non avete letto la dilogia di sei di Corvi NON leggete questa, contiene diversi spoiler e vi guastereste la lettura. Ci tengo a precisarlo perché sebbene qualcuno ha letto prima sei di corvi e poi la prima trilogia, in questo caso è davvero impossibile farlo e voglio che vi godiate bene tutti gli scritti della nostra meravigliosa autrice.

Detto questo, a me non resta che attendere il seguito de "La nona casa" sempre della stessa autrice e augurarvi una buona lettura! Se siete fan del grishaverse non potete proprio perdervi questa dilogia, anche se probabilmente a tratti vi farà storcere il naso!

A presto, 
Nia. 

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