#ReviewParty: La Dea In Fiamme - R. F. Kuang ( The Poppy War #3 )

 


Buongiorno miei cari lettori, come state? 
Io spero vivamente che tutto vada bene! In questo momento io non vedo l'ora di parlarvi del terzo volume di questa meravigliosa trilogia che ci ha accompagnati in questo ultimo anno e mezzo ( dall'Ottobre 2020 a ora, Febbraio 2022 ). Rebecca Kuang ha creato una storia che a me, personalmente, è piaciuta moltissimo. Prima di parlarvi di ciò che penso del capitolo che ho letto ringrazio Alessandra di Raggywords per avermi inserita nell'evento e lovereading_more per la grafica ( non è stupenda??? ). Ovviamente ringrazio anche Mondadori, nello specifico Oscar Vault, per la copia digitale e vi ricordo che il romanzo è uscito il 1 Febbraio, due giorni fa! 

Dopo aver salvato il Nikan dagli invasori stranieri e aver combattuto l'infernale imperatrice Su Daji, Fang Runin è stata tradita dai suoi alleati e abbandonata in fin di vita. Nonostante tutto ciò che ha perso, Rin non ha rinunciato a lottare per il popolo delle province meridionali, a cui ha sacrificato così tanto, e soprattutto per il suo villaggio natale, Tikany. Nel tornare alle sue radici, Rin dovrà fronteggiare ardue sfide, ma anche inaspettate opportunità. I suoi nuovi alleati alla guida della Coalizione del sud sono astuti e infidi, ma Rin si accorge presto che a detenere il vero potere nel Nikan sono i milioni di cittadini comuni assetati di vendetta che la venerano come una dea salvatrice. Appoggiata dal massiccio esercito del sud, Rin userà ogni arma per sconfiggere la Repubblica del Drago, i colonizzatori esperiani e tutti coloro che minacciano le arti sciamaniche e coloro che le praticano. Acquisterà maggiore forza o influenza, ma sarà anche in grado di resistere al richiamo della Fenice, che la spinge a dare alle fiamme il mondo intero?
 
E rieccomi qui a parlarvi del romanzo, finalmente. La prima parte del romanzo a mio avviso è stata un po' lenta, ma necessaria. Devo essere sincera, anche nei primi due romanzi le prime parti erano quelle più noiosette, ma poi il libro partiva e prendeva una bella piega e devo dire che anche in questo caso non sono stata affatto delusa. Una prima parte un po' lenta per arrivare a ciò che stavo aspettando da che ho letto la trama: il tradimento. La povera Rin, già sfruttata in precedenza, pensa di avere il controllo e quando comprende che così non è, diciamo che è troppo tardi. Credo che la sensazione di tradimento sia una delle più brutte da subire. Fidarsi di qualcuno è già difficile, affidarsi a qualcuno ancora peggio e vedere come le persone su cui contavi per uno scopo voltarti le spalle... Credo che l'unica parola esatta che possa descrivere lo stato d'animo sia doloroso. Rin, tuttavia, pare non avere modo di pensarci a dovere poiché ciò che succede non è affatto facile da affrontare. Ho trovato affascinante il modo in cui la prima parte della storia è stata elaborata.

All'improvviso si sentì una bambina, una contadinella, seduta in mezzo a due leggende, una mortale tra dei, tristemente inesperta e del tutto fuori posto.

Devo dire che mi è piaciuto il modo in cui Rin è stata costruita, mi è piaciuto vedere della vulnerabilità, dell'umanità. Voglio dire, sì ha Kitay e via dicendo, ma è pur sempre umana. Pur sempre fragile. C'è stato qualcosa in questo volume che mi è piaciuto più degli altri, una sorta di scintilla che ha fatto sì che la lettura esplodesse. Una seconda parte che mi ha lasciata senza parole, soprattutto verso la fine. Non posso dirvi cosa succede, ma vi assicuro che vedere come il tutto si è evoluto mi ha lasciata sorpresa, ma in senso decisamente positivo. E arrivare alla terza parte ci sono arrivata in un lampo. Non so come sia successo. Un momento prima ero all'inizio e nel momento dopo eccomi qui pronta ad affrontare gli ultimi capitoli.

"Nulla è in eterno." 

Questo libro mi ha dato tutto. L'autrice non si è risparmiata e io sono contenta di non essermela persa. C'è stato qualcosa che mi ha letteralmente resa succube della lettura, mi ha devastata. L'epilogo mi ha letteralmente distrutta, ma se ci penso bene è l'unico degno per questa trilogia. Vuol dire che lo accetto? Per nulla. Ho sperato potesse andare in modo diverso, ma ho compreso, andando avanti, che non c'era altro modo. Mi sono innamorata dei personaggi descritti dalla Kuang, è stata in grado di creare qualcosa di bello, ma soprattutto originale, dove il buono e il cattivo si fondono e non vi è poi così tanta differenza. Credo che questo sia un messaggio importante: non si può vedere tutto bianco o nero. Importante il riferimento allo yin e allo yang dove in entrambi c'è un po' dell'altro. Sono stata anche molto contenta, comunque, della traduzione: mi ha reso la lettura facile e visto che sono la prima a lamentarmi quando questa non è comprensibile, ringrazio quindi per il buon lavoro fatto. Ma non è finita qui! Infatti dopo l'epilogo ci sono ben tre racconti dal punto di vista di Nehza. Ragazzi, questo personaggio mi è piaciuto da impazzire, complementare a Rin, non posso far altro se non adorarlo, soprattutto per come si evolve in questo ultimo capitolo della trilogia. Sono sicuramente interessanti perché vanno ad approfondire qualche aspetto della storia e la psicologia del nostro personaggio. Sono molto brevi, proprio una manciata di pagine, ma è un bel regalo da parte dell'autrice, mi ha fatto davvero piacere poter leggerli. 

Lei è l'unico essere divino in cui lui abbia mai creduto. L'unica creatura in grado di ucciderlo in questa sconfinata e crudele terra. E, a volte, nei suoi sogni più belli, immagina che lo faccia davvero. 

A me non resta che salutarvi e darvi appuntamento alla prossima recensione che arriverà presto! <3 

Buona giornata, 
Nia. 

5 / 5. 

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