#ReviewParty: Gallant - V. E. Schwab
Buongiorno e buon lunedì miei fantastici lettori! Nuova settimana e inizio con il botto! Oggi, infatti, a una settimana dall'uscita, vi parlo della novità di Mondadori per Oscar Vault ( nella categoria Oscar Fantastica ): Gallant della già super conosciuta Victoria Schwab. Se mi conoscete almeno un po' sapete benissimo quanto io ami questa autrice ( e quanti suoi libri in varie edizioni io abbia... ) perciò capite bene che quando Alessandra di Raggywords ha chiesto se fossi interessata alla lettura non ho potuto resistere. Come vi dicevo, il romanzo è uscito settimana scorsa, l'11 Ottobre e conta circa 360 pagine. Il genere è fantasy tendente al dark - horror ( dipende da quanto siete impressionabili a mio dire ) e prima di cominciare la mia recensione ovviamente ringrazio la casa editrice per la copia digitale omaggio. Il prezzo è di 9,99 € in edizione digitale e di 20,00 € ( 19,00 con lo sconto del 5% ) per il cartaceo. Non mi dilungherò tanto sui prezzi, sapete bene quanto io sia contraria al costo di copie digitali così alti e di quanto, sebbene il prezzo della carta sia aumentato, a mio avviso determinate aziende ci marcino sopra. Sorvolerò su ciò perché tanto non interessa a nessuno. E ora procediamo con il mio pensiero perciò... VIA CON LA SIGLA!
Okay, scusate mi sono lasciata prendere dalla mano! Nessuna sigla ( a meno che non immaginiate me cantare... ), ma se devo essere sincera, una bella playlist mixata tra imagine dragons e Bea Miller ci starebbe bene su questo libro, anche perché alcuni testi sembrano fatti apposta. Detto questo, vi annuncio che ovviamente anche questo romanzo della Schwab mi è piaciuto, pur avendo anche i suoi difetti. Lo stile dell'autrice è riconoscibile da pagina uno e mi è sembrato di tornare a casa ( se così si può dire ). Inquietante è l'aggettivo che userei per entrare in sintonia con le pagine del romanzo: la Schwab ci lancia piccole stilettate macabre di tanto in tanto, giusto per darci uno scrollone. Olivia, la nostra protagonista, vede le ombre. Ombre di cui non sembra avere paura, ma che a mio avviso potrebbero spaventare chiunque, ma Olivia è sola, non ha una famiglia, a tenerle compagnia c'è il diario di sua madre, una donna che non sa che fine abbia fatto spinta oltre il baratro della follia chissà da cosa o da chi. Confinata in un collegio che le sta fin troppo stretto è al raggiungimento della maggiore età, così si evince dalle parole della direttrice, che le arriva una misteriosa lettera in cui un lontano zio chiede che vada a vivere da lui. E così, anche in cerca di risposte, Olivia va.
L’atrio si inarca come lo scheletro di una bestia possente e le lampade effondono una luce fioca e ambrata, mentre lei si guarda intorno incantata da tutto quel bendidio: la scalinata sontuosa, i soffitti vertiginosi, i pavimenti decorati.
L'arrivo alla residenza dello zio lascia senza parole la giovane, ma non è solamente questo ciò che colpirà Olivia. Olivia, un personaggio interessante che ho apprezzato benché sia una giovane testarda e incline al pericolo ( e al non ascoltare ). La si può biasimare tuttavia? Ciò che cerca è una casa, un luogo da chiamare tale. Ma Gallant è quello che va cercando? O è una maledizione pronta a lacerarla? Può prendersi la sua anima? O l'ha già fatto senza che se ne sia accorta? La nostra giovane Prior, ritratto di sua madre ( a detta di Hannah ed Edgar ) è curiosa e un'attenta osservatrice e no, non solo perché vede le ombre ( che nel romanzo vengono chiamate gul ). La si può definire testarda e sicuramente è un'ottima disegnatrice. Tormentata dallo scoprire cosa sia successo alla madre, ma anche da cosa sia Gallant, perché quella casa sembri logorare tutto e tutti e perché Matthew, il cugino, le dica determinate cose.
«Credo che una parte di me confidasse che fossi in qualche luogo sicuro.» Ci risiamo con quella parola: “sicuro”. Ma che significa “sicuro”? Un cimitero è sicuro. Il Merilance era sicuro. Sicuro non sta necessariamente per felice, buono o gentile.
Mi è piaciuto molto Matthew. Un personaggio che ho trovato triste, per diversi motivi che scoprirete nel libro. All'inizio può sembrare stronzo, ma in realtà si nota subito quanto abbia sofferto nella propria vita e quanto stia soffrendo. Non è perfetto, come spesso accade nei romanzi. In realtà nemmeno Olivia lo è. La costante ricerca della madre, del sapere cosa le è successo, la lettura del suo diario e la vista dei Gul... Immagino che per chiunque sia troppo, eppure nell'imperfezione, le anime dei cugini almeno per qualche momento si incontrano. Ed è bello. Vi confesso che questo libro non è il migliore che la Schwab abbia scritto, ma questo cercare un senso di appartenenza mi ha conquistata. Quando ho concluso il libro, una sensazione di vuoto mi ha pervasa. Olivia si è portata via un pezzo di me. Qualcosa che ho apprezzato e amato sebbene sia difficile da definire a parole. La casa si sceglie e lei ha scelto di rimanere a Gallant, nonostante tutto. Una menzione speciale è dovuta ad Hannah ed Edgar, personaggi secondari che hanno accolto Olivia ancor prima di Matthew facendola sentire fin da subito parte della famiglia. Li ho adorati e Hannah nello specifico mi ha fatta tanta tenerezza, soprattutto nel ricordare la mamma di Olivia. La storia che di per sé può sembrare banale, mi è piaciuta molto. L'ho trovata dark tanto quanto basta per iniziare al meglio la stagione creepy per eccellenza. Come ho già detto all'inizio lo stile dell'autrice è inconfondibile. Il ritmo può sembrare un poco lento e certamente non ci sono grandi colpi di scena, ma nell'insieme il romanzo è più che godibile e fa anche riflettere.
Mi è venuta in mente Dorothy con il suo "non c'è posto migliore di casa", sebbene in questo caso le tinte siano più noir, ovviamente. Il tema della casa, della ricerca di essa, di trovare il proprio posto è sì un tema famoso e molto sfruttato, ma io credo che se fatto bene sia sempre attuale. Anche la traduzione, a cura di Marina Calvaresi, mi è sembrata buona. Non so se sia perché mi sono immersa nella storia fin da subito, ma non vi ho trovato difetti. Comunque i "gul" mi hanno fatto venire in mente Il signore degli anelli" sebbene non abbiano un riscontro. Abbiate pietà di me. Il romanzo è autoconclusivo e a mio avviso vale anche la pena leggerlo per le illustrazioni al suo interno di Manuel Sumberac davvero azzeccate all'ambientazione ( dal vivo sono ancora più belle!!! ).
Per quanto riguarda i lati negativi del romanzo: per certi aspetti il finale è stato sviluppato in maniera troppo veloce. Sinceramente avrei voluto sapere di più su diversi personaggi ( i genitori di Olivia, ma anche lo zio e la storia in generale della famiglia Prior che, per certi versi, è stata solo abbozzata ). Anche lo scontro secondo me avviene in maniera affrettata, in questo caso avrei voluto che Olivia prendesse più consapevolezza di sé, anche perché non è stato spiegato benissimo cosa può e non può fare. E poi, parere mio, non sono d'accordo su cosa ha fatto la Schwab, ma leggendo capirete di cosa parlo. Un vero peccato perché la storia è davvero molto bella. Credo che questa sia la pecca più grande del romanzo, la poca descrizione rispetto a tratti della protagonista, di Gallant stesso e della famiglia che avrebbero sicuramente reso la lettura più interessante. Abbiamo, in fondo, solo le pagine di diario della madre e un paio di racconti di Matthew che ci dicono qualcosa in più rispetto a quanto dovremmo sapere. La parte dei diari ( e la parte dell'oscuro signore ) mi sono piaciute molto. Spezzavano la lettura senza però appesantirla, ma anzi rendendola più interessante.
Tirando le somme, il libro mi è piaciuto molto sebbene sia lontano dalla perfezione. Con qualche accorgimento in più a mio avviso sarebbe stato davvero meraviglioso! Se amate questa autrice non potete saltare questo appuntamento e se siete amanti delle letture dark... Beh, ovviamente anche in questo caso correte in libreria perché non ve ne pentirete. Lettura interessante, godibile e pensierosa, sotto diversi punti di vista.
A me non resta che salutarvi!
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