#ReviewParty: Hide - Kiersten White
Buongiorno miei raggi di sole! Come sta procedendo questa estate? Siamo ormai agli sgoccioli e immagino che molti di voi stiano rientrando dalle vacanze ( sperando sia filato tutto liscio! ). Io in questo periodo ho letto davvero tantissimo tanto da non vedere l'ora di parlarvi dei libri che ho avuto modo di gustarmi. Oggi, però, vi parlo di un romanzo che trovate proprio da questo momento nelle librerie e sugli store online. Si tratta di Hide, di Kiersten White. Una lettura che mi ha sicuramente stregata e mi ha fatta riflettere su diverse situazioni che vengono ben descritte proprio all'interno del romanzo. Prima di cominciare con la mia recensione ringrazio Mondadori per la copia digitale e ovviamente Lexi e Fox per avermi fatta partecipare a questo magnifico evento. E ora non mi resta che portarvi con me!
Leggere Hide per me è stata una sfida. Tendenzialmente quando si porta in Italia un romanzo e lo si definisce horror raramente rispetta ( e rispecchia ) tutti gli standard di un horror. In questo caso, infatti, non saprei se etichettarlo davvero sotto questo genere. C'è sicuramente della tensione, situazioni di pericolo e di paura, ma descriverlo horror, per me è troppo. Non posso nemmeno definirlo fantasy poiché ciò che costituisce questo elemento è particolare. Credo sia semplicemente difficile catalogare questo romanzo in un solo genere e, quando ho letto i ringraziamenti dell'autrice, ho anche compreso perché. In fondo, questa lettura improbabile riflette molte delle situazioni presenti nella società, nello specifico in quella americana abbiamo le sparatorie nelle scuole ( analizzate meglio dal punto di vista di uno dei quattordici personaggi ). Ciò che mi ha fatto male, di questo romanzo, è sicuramente la cruda verità che ne traspare. Dalle piccole alle più grandi azioni riportate. Mack è la protagonista per eccellenza in questo libro. La perfetta candidata per giocare a nascondino. Sì, perché ci sono cinquantamila dollari in palio per chi, dopo sette giorni chiuso in un luna park a nascondersi, riesce a vincere. Sette giorni. Due eliminazioni a giorno. Un vincitore. Cinquantamila dollari. Sembrerebbe così semplice, proprio come spiega Linda. Una donna di cui ci si dovrebbe fidare. Perché sì, il condizionale è d'obbligo. Attratta fin dalle prime pagine di questo libro, non ho potuto fare a meno di leggerlo e apprezzarlo pagina dopo pagina e gli avrei dato ben cinque stelle se non fosse stato per quel maledetto finale. Mi aspettavo quasi un seguito, ma... No, autoconclusivo. Mi sono un po' disperata, poi ci ho pensato su, una volta raffreddata se così si può dire, e ho compreso che quella fine era quella giusta per il romanzo. Nonostante tutto.
Perché sperare è faticosissimo, e Mack è quasi allo stremo.
Ho empatizzato molto con Mack. Non so se sia per ciò che ha passato o perché mi è sembrata il personaggio più vero in assoluto. Ogni personaggio, in effetti, ha incarnato in un certo senso un difetto della società statunitense ( ma non solo ). C'è chi vuole apparire e farebbe di tutto per farlo, c'è chi cerca vendetta, chi vede questo gioco come la fine di una lunga preparazione o un'opportunità per reinventarsi. Interessante senza ombra di dubbio è il modo in cui è stata sviluppata la trama, attraverso dei diari trovati dai giocatori. Questo mi ha permesso di comprendere meglio ciò che stava accadendo. Come si fosse arrivati a quel gioco... Mortale. Ho anche trovato la traduzione e di conseguenza editing e correzione di bozze ben costruite. Mi hanno permesso di leggere velocemente il libro. L'ho divorato. Una nota negativa è sicuramente il prezzo. Per un libro di circa 200 pagine, 21 euro di cartaceo mi sembrano esagerati e anche gli undici euro di edizione digitale. Comprendo davvero che la carta stia aumentando il prezzo, ma non comprendo, invece, perché i prezzi del digitale siano così gonfiati.
Tornando al libro: la trama è stata snocciolata bene, ho apprezzato gli approfondimenti sui vari personaggi, la loro storia, cosa li avesse spinti a giocare a questo nascondino. Lo stile dell'autrice è senz'altro interessante, scorrevole e in grado di catturare l'attenzione senza mai andarsi ad appesantire. Anche gli argomenti più delicati sono stati ben inseriti all'interno del romanzo senza che sembrassero spinti dentro per dare densità. Come vi ho già detto, mi è piaciuta molto Mack, ho empatizzato molto con lei, ma allo stesso tempo è il personaggio che meno ha avuto una sorta di evoluzione. Ho invece adorato Ava e LeGrand. Una menzione speciale va fatta a Brandon. Per me è stato IL personaggio. E non posso spoilerare, ma credetemi se vi dico che penso sia stato il mio preferito insieme a LeGrand in assoluto.
Okay, direi che ho esaurito le parole per questo libro ( no, non è vero, ma potrei finire per sproloquiare e non mi sembra il caso ). Fatemi sapere cosa ne pensate, se avete avuto occasione di leggerlo in anteprima o se pensate di leggerlo ( secondo me questi sono i libri su cui puntare, comunque! ).
A presto,
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