#Recensione: Frantumi di Sole - Vanessa Barbuto

Buongiorno a tutti miei cari lettori! Come sta procedendo questo Agosto ormai agli sgoccioli? Devo dire che, per me che non sopporto particolarmente il caldo e l'estate, è stato piuttosto rapido. Un battito di ciglia ed eccoci arrivati di nuovo a Settembre, in pratica. Ho letto un po' di cose in questo periodo, ma oggi vorrei soffermarmi su un titolo un po' particolare. Si tratta di Frantumi di sole. Il libro, autopubblicato dalla stessa autrice Vanessa Barbuto ( già conosciuta per Dai Tuffi al Cuore ) è una raccolta di poesie. Frantumi di sole è un libricino piccolino, di circa sessanta pagine, in cui la nostra autrice si racconta attraverso delle poesie, un modo molto intimo, a mio avviso, per connettersi con il lettore. Quando ho accettato di leggere e recensire l'opera non sapevo esattamente cosa aspettarmi poiché sì, conosco lo stile dei romanzi di Vanessa, ma non ho mai letto alcuna poesia scritta da lei. Proprio per questo ( e perché in genere le poesie le leggo molto poco ) ho deciso di accettare questo incarico, se così lo si può definire. E ora eccomi qui, pronta e carica a parlarvi di ciò che ho letto in queste poche pagine. Se devo dirla tutta, il termine recensione in questo contesto stona un po'. Il mio è più un commento a ciò che ho letto. Cosa ho provato nel leggere queste poesie. Perciò, senza alcun indugio, direi che è arrivato il momento di parlarvene. 


Insomma, parto con il titolo che mi ha colpita subito. Frantumi. Sì, esatto. Una parola insolita, a mio dire, per descrivere il sole. Non riuscivo proprio a comprendere il perché di questo titolo. Poi, ho iniziato a leggere e piano piano ho compreso che il titolo è particolarmente azzeccato. Frammenti di sole che bagna le vite, frammenti di vita stessa. Frantumi. Piccoli pezzi che si sbriciolano e si riversano nelle strade e nei cuori delle persone. C'è una poesia nello specifico che mi è piaciuta particolarmente e vorrei mostrarvela: 

Il sogno fu un volo 
dissolto nella nebbia. 

Si tinge di vino
il cielo cupo della sera
inerme cala la pioggia.

Grandine sulle ali:
è sipario. 

Queste poche parole mi hanno emozionata. C'è stato qualcosa che è scattato in me, non saprei dire in che momento. Se appena iniziata la lettura della breve poesia o se al finire, ma credetemi se vi dico che mi ha tenuta incatenata alla pagina per più di qualche istante. Anche Frantumi di sole, il titolo della poesia che dà poi titolo alla raccolta stessa, mi è piaciuta molto. I primi versi li trovate sul retro della copertina del libro, ma leggere tutta la poesia è proprio un'altra cosa. Anche in questo caso potrei dire di essermi totalmente immersa. 

Smarrita l'identità di me,
ho letto gli altri
per ritrovarmi.

Quest'ultima parte mi ha lasciata senza fiato. Belli anche i versi in romano, ci sono intere poesie scritte in questo dialetto o accenni in altre e ho trovato il tutto molto musicale. Non so perché, ma nella mia testa, la voce narrante era quella di un uomo sul finire dei suoi sessant'anni. Anche i lettori hanno le proprie fisse, di tanto in tanto ( perdonami Vanessa, ma proprio mi sono immaginata questo signore romano, con barba bianca a decantare le tue poesie in dialetto ). Sebbene sia una raccolta piccolina rispetto magari ad altre, ho trovato le poesie della nostra autrice davvero impattanti, molto intime come ho già detto. Avete presente quando da piccoli ci si raccontava un segreto all'orecchio? Ecco, questo è ciò che ho provato leggendo questa raccolta. Un segreto sussurrato, da custodire. Ora, so che il genere potrebbe spaventare molti, ma credo che questa piccola opera meriti di essere letta. A volte sono i generi da cui più scappiamo che sono in grado di raccontarci qualcosa in più, magari anche su di noi, quasi a volerci aprire gli occhi su una verità che non riusciamo a vedere o che magari non ci piace abbastanza. 


A presto, 






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