#ReviewParty: Fiore di Cadavere - Anne Mette Hancock ( Kaldan & Schafer #1 )

 


Buongiorno miei raggi di sole! Sì, ho deciso di essere in tema con questa estate che non ci dà proprio tregua e perciò eccomi qui, pronta a parlarvi di un nuovo romanzo edito Giunti che, in tutta onestà, mi è piaciuto. Si tratta del primo volume di una serie al momento composta da quattro libri, l'ultimo uscito nel Maggio 2022 in Danimarca che vede protagonisti un detective ( Schafer ) e una giornalista ( Kaldan ). Il romanzo, arrivato da noi con il titolo Fiore di Cadavere è stato scritto da Anne Mette Hancock ed è disponibile online e nelle librerie dal 13 Luglio. Prima di portarvi con me alla scoperta del romanzo ringrazio ovviamente la casa editrice per la copia digitale e Chiara di Libri&Segreti per avermi aggiunta all'evento. E ora, andiamo!



Rieccomi qui gente! Prima di parlarvi di tutte le cose positive del romanzo, vorrei soffermarmi su ciò che si potrebbe definire negativo. Per quanto la lettura non ne sia venuta compromessa o invalidata, devo dire che ho trovato qualche errore durante la lettura. Più che colpevolizzare però, vorrei prendere spunto da questo per farvi sapere cosa ho scoperto parlando con altri editor. Nelle grandi case editrici, per evitare uno spreco di costi, generalmente la trafila traduzione, editing, correzione di bozze viene affidata a una sola persona ( generalmente nemmeno pagata a dovere mi fanno sapere ). Ora. Ce la siamo sempre presi per traduzioni sbagliate o errori con chi ha fatto il proprio lavoro al meglio ( e non solo il proprio evidentemente ) senza però pensare alla fonte di tutto: il non voler sprecare denaro. Considerati i costi di un romanzo ( questo in copertina flessibile viene 17 euro, 16,05 se comprato su amazon con lo sconto del cinque percento!!! ) lo trovo inaccettabile. Questa realtà che mi è stata mostrata non da una singola persona, mi ha fatta davvero infuriare. Certo che ci sono errori se non ci si avvale di figure separate. E poi spendiamo venti euro ( prezzo praticamente base se pensiamo che vengono anche di più i libri ) per una qualità discutibile. Aperta e chiusa parentesi, è soprattutto per questo che il mio giudizio non viene intaccato dagli errori che ho trovato: non sarebbe giusto nei confronti di chi si è sobbarcato tutto il lavoro. 

«Chissà. Ogni giorno mi stupisco di quanto il mondo stia andando a puttane. Mentre la gente posta su Instagram le foto delle tartine all'avocado che mangia a pranzo nei vari ristoranti di Copenaghen, negli appartamenti sopra le loro teste accadono le cose più grottesche.»

Veniamo a noi e analizziamo finalmente questo romanzo. Come vi ho già detto, il libro mi è piaciuto e anche molto. Ho trovato questo inizio saga sensazionale e il modo in cui i due protagonisti sono venuti a conoscersi è stato interessante. Kaldan è una giovane donna trentenne che viene fuori da un articolo sbagliato. Schafer, invece, è membro della polizia ed è un uomo che io definisco sì burbero, ma anche dal cuore d'oro. Intorno a loro due viaggiano diversi personaggi: Gerda, Connie e... Anna. Chi è Anna? Un'assassina, direbbero in molti. Una donna che non si è fatta scrupoli a uccidere un uomo che, in apparenza non conosceva. Eppure Anna è molto più di questo ed è ciò che mi ha tanto colpita. Sono entrata in empatia con il killer. Ho compreso il perché delle sue azioni e ho, ovviamente, tifato per lei ( ma anche per Kaldan e Schafer, ma non posso svelarvi di più perché altrimenti vi farei uno spoiler enorme ). Questo è ciò che mi ha sorpresa: le cose non sono mai come sembrano ed è stata la spinta necessaria a leggere questo libro, a finirlo e a innamorarmene. Vorrei anche parlare della figura di Nick, un uomo con diversi rimorsi. Non posso dirvi molto, ma in cuor mio so di averlo perdonato al posto di chi avrebbe dovuto farlo.

«Sono stata una brava madre?» Dalle labbra le scappò uno sbuffo. «Forse no. Ma ho fatto del mio meglio.»

A tratti quasi angosciante, leggere alcune scene mi ha stretto il cuore in una morsa quasi letale, questo libro non risparmia. Ci mostra come l'animo umano possa essere tanto oscuro e malvagio quanto, all'apparenza, gentile. C'è qualcosa, in tutto questo, che mi ha divorata all'interno. Questo non essere completamente bianchi o neri che è forse il fulcro di tutto. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, direbbe Gesù. Con un ritmo incalzante, Anne Hancock è riuscita a far sì che io non staccassi lo sguardo dalle pagine nemmeno per qualche istante, mi ha invece presa con sé e mi ha portato tra Copenaghen e Parigi mostrandomi lati dell'uomo che non credevo esistessero. Questo libro mi ha donato più di quanto non credevo fosse possibile. Domande a cui voglio dare risposta senza però esserne realmente tormentata, come se una parte di me sapesse a cosa va incontro. Il fatto poi che non fosse tutto nero o bianco mi ha reso tutto ancora più piacevole. Questo, soprattutto dal lato psicologico, mi ha resa dipendente dalla lettura. Scoprire il perché di determinati comportamenti è stato TUTTO. E ora a me non resta che consigliarvi questa lettura intensa e piacevole, ma sicuramente non facile. 

A presto,






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